Secondo i principi dell’osteopatia le articolazioni del corpo umano sono soggette a diversi gradi di movimento, che si manifestano su tutti i piani dello spazio. A seguito di uno stress articolare o di un trauma, un’articolazione può subire limitazioni in uno o più gradi di movimento.
L’osteopata, attraverso le tecniche strutturali, ricerca il giusto assetto articolare per ristabilire la corretta funzionalità ed equilibrio nelle articolazioni che abbiano subito una disfunzione.
Le tecniche strutturali sono ideali per il trattamento di:
Impedimenti articolari
Dolori articolari, muscolari o di specifiche aree corporee
Impedimenti motori e dolorabilità post chirurgica
Esiti di slogature e distorsioni articolari
Compressioni e limitazione di mobilità della colonna
Cervicalgie, lombalgie, dorsalgie, sacralgie, cruralgie
Pupalgie, coccigodinie, coxalgie
Esiti da colpo di frusta
Gonalgie, distorsioni ginocchio e caviglia
Tendiniti, talloniti
Periartriti scapolo-omerali, epicondiliti, epitrocleiti
Esistono tecniche strutturali diverse e ben specifiche:
1 Thrust e tecniche strutturali ad alta velocità e bassa ampiezza
La più conosciuta dai pazienti, che spesso produce uno scrocchio che dà la sensazione che l’articolazione interessata si sia sbloccata. Si tratta di tecniche strutturali dirette, ossia che forzano la situazione.
Queste tecniche strutturali ad alta velocità e bassa ampiezza si definiscono tali perché, per essere preciso e il meno pericoloso possibile, il movimento non deve essere ampio. Da tali tecniche è possibile avere un immediato sollievo, soprattutto se la limitazione articolare trattata è la causa principale o esclusiva del sintomo.
2 Tecniche strutturali di energia muscolare
Tecniche strutturali che richiedono una collaborazione attiva del paziente, che deve esercitare una spinta contro la resistenza dell’osteopata, quindi una contrazione muscolare, in una certa direzione.
3 Tecniche strutturali articolatorie
Tecniche strutturali in cui l’osteopata mobilizza un’articolazione in modo dolce e ripetuto per migliorare la mobilità locale.
4 Tecniche strutturali funzionali
Tecniche strutturali indirette, in quanto non si va a forzare la situazione, bensì si cerca di trovare un punto di equilibrio delle tensioni all’interno di un’articolazione o di un tessuto, cercando di stimolare una risposta correttiva autonoma da parte dell’organismo.
5 Tecniche strutturali sui tessuti molli
Tecniche applicate non sulle articolazioni ma sui tessuti molli come muscoli e fasce connettivali.
Tecniche di rilasciamento, a volte simile a massaggi, che possono essere utilizzate per rilasciare i muscoli contratti o per migliorare la circolazione locale.