Prima visita

Come affrontare e in cosa consiste la prima visita dall’osteopata

Se si è affetti da un disturbo muscolo scheletrico, da uno viscerale o di altra natura, che sta cronicizzando, esclusa dapprima una condizione patologia con il proprio medico, una soluzione è quella di prenotare un consulto osteopatico.
Il primo appuntamento è molto importante perché servirà per porre le basi dell’intervento osteopatico.

Durata prima visita: 50/60 minuti

Il costo di una seduta osteopatica: 60/70 €

Cosa indossare: abiti comodi, che favoriscono la svestizione a fronte della visita, biancheria pulita e confortante

Prenota la visita

Come si svolge una visita osteopatica?

1. Valutazione iniziale
2. Valutazione posturale
3. Test di mobilità osteopatici
4. Diagnosi differenziale osteopatica
5. Trattamento manipolativo osteopatico
6. Valutazione finale

1 Valutazione iniziale

La valutazione iniziale consiste in un colloquio col paziente in cui l’osteopata indaga sullo stile di vita, sul tipo di lavoro svolto e sugli hobby, ma anche su incidenti passati, traumi, cadute o interventi chirurgici per escludere eventuali controindicazioni al trattamento.
La visita osteopatica può essere integrata da esami diagnostici e da diagnosi mediche, per cui se ci sono già dei referti medici, è buona cosa portarli con sé.

2 Valutazione posturale

L’osteopata osserva l’atteggiamento posturale adottato dal paziente in piedi, se presenta aree di sovraccarico a livello della colonna vertebrale, del bacino o degli arti, o una funzionalità alterata della cavità toracica, addominale o pelvica.
Una volta in piedi il terapeuta potrebbe anche chiedere di eseguire dei movimenti (marcia sul posto, piegamento laterale, ecc.) per esaminare la funzionalità delle articolazioni e individuare aree di restrizione.

3 Test di mobilità osteopatici

Col paziente sul lettino, l’osteopata utilizza la palpazione e i test di mobilità osteopatici per valutare le disfunzioni somatiche, toccando i vari distretti corporei.
Un tessuto in disfunzione è spesso poco mobile e a volte doloroso. L’osteopata è in grado di utilizzarlo identificarlo e avvalendosi anche di test ortopedici, discriminare se l’area di intervento è di propria competenza.

4 Diagnosi differenziale osteopatica

L’esito dei test e del ragionamento clinico, permettono all’osteopata di elaborare la diagnosi differenziale osteopatica, per escludere eventuali controindicazioni parziali o totali al trattamento osteopatico, per esempio sintomi o segni di una malattia organica in corso (ad esempio una frattura o una patologia): in quest’ultimo caso il paziente sarà indirizzato verso un’integrazione diagnostica e/o la consulenza della figura sanitaria preposta.

5 Trattamento manipolativo osteopatico

Il trattamento osteopatico consiste in una manipolazione dei tessuti corporei (muscolo-scheletrico e viscerale) con l’obiettivo di ripristinare la mobilità fisiologica dei tessuti, riducendo le tensioni e le contratture muscolari e riportando equilibrio nel corpo del paziente.
Vengono fatti eseguire movimenti attivi in abbinamento a movimenti passivi, questi ultimi sono spesso manipolazioni dei tessuti corporei o thrust articolari (movimenti ad alta velocità e di piccola ampiezza), che possono produrre un fisiologico “crack” articolare.

6 Valutazione finale

Dopo la seduta osteopatica, si verrà rivalutati dal punto di vista posturale e funzionale, con indicazioni e consigli per una corretta pratica quotidiana per prolungare l’efficacia della manipolazione osteopatica.